Adolfo Lorenzetti e' nato a Lucca nel novembre del 1952.
Si e' diplomato al Liceo Artistico di Lucca ed ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Firenze; attualmente
e' docente di educazione artistica di una scuola di Lucca. Dopo un periodo dedicato alla scultura, ha iniziato
a dipingere, e nel 1983 ha inaugurato la sua prima personale.
"Sono trascorsi oramai piu' di dieci anni da quando Adolfo Lorenzetti ha tenuto la sua prima personale a Lucca
E poi via via ha esposto a Padova, Bologna, Roma, Torino, Firenze, Bari, Brescia, Milano, con qualche puntata
anche all'estero; segno che la sua pittura piace e le sue tele incontrano il favore del pubblico e dei collezionisti.
Come la maggior parte degli artisti, Lorenzetti ha vissuto diverse esperienze pittoriche, per poi passare a
questo periodo attuale veramente interessante che lo spinge ad interpretare soggetti vari, captati
dall'osservazione diretta del vero.
Egli opera con uno stile realistico vagamente tendente ad un iperrealismo sognante nella grafia e nel colore.
Difficilmente in arte vi e' qualcosa di totalmente nuovo nei soggetti; gia', lo scrivo per farmi comprendere e
non per fare paragoni azzardati, Guttuso e Vespignani hanno dipinto "cimiteri d'auto" con indubbi risultati,
sia sotto il profilo pittorico, sia con l'intendimento di mostrare le conseguenze estreme del consumismo borghese
capitalista o di degrado ambientale delle periferie romane.
Lorenzetti affronta le situazioni pittoriche con l'occhio del poeta, che sente la tristezza della scena ma anche
la stanca malinconia che emana da casolari, una volta simbolo di una civilta' contadina e pulsante di vita, e
ora abbandonati e solitari; auto, un tempo agognate e simbolo di una effimera conquista sociale, ora sventrate
con i cofani alzati, come imploranti, segno di una resa che sa di disfatta.
Questa pittura cosi' bella nella stesura e cosi' poetica nelle conclusioni, mi riporta in mente la poesia di
Garcia Lorca "Vecchio pioppo ... diventerai nido di rame e di formiche e la corrente portera' via, lentamente,
la tua corteccia..."
Credo che, se con la sua arte il pittore, riesce a suggerirmi certe riflessioni, vuol dire che ha raggiunto il suo
intento artistico, che e' quello di regalare un'emozione all'osservatore."
