Antonio Possenti |
LUCCA – Era un atto doveroso
questa mostra di Antonio Possenti. Nel senso che, mentre altre città
che non sto a citare, dell’Italia e dell’estero, hanno reso omaggio
al famoso pittore lucchese con esposizioni organizzate dagli enti pubblici,
Lucca si era dimenticata di uno dei suoi più rappresentativi artisti.
Lo fa finalmente l’Amministrazione Provinciale con una grande personale
a Palazzo Ducale.
- E’ la prima mostra promossa da un ente pubblico lucchese?
Ci fu quella dedicata a Puccini a Villa Bottini, qualche anno fa, ma lì c’era solo il patrocinio del Comune di Lucca. Quindi questa è la prima gestita da un ente pubblico, cioè dalla Provincia.
Praticamente è la
seconda mostra su Lucca. La prima fu “Lucca rivisitata” nei
primi anni ’70 alla Galleria “Il Fillungo” il cui consulente
era Pier Carlo Santini, galleria che, pur essendo piccola fece mostre assai
importanti. Lo spirito è il
medesimo. Qui ci sono più personaggi, là c’erano più
visioni.
I personaggi comunque fanno parte della città nel senso che il ricordo
o l’immaginazione dei fatti che li hanno riguardati sono immaginazione
dei fatti che riguardano la città. Direi quasi che in fondo i personaggi
rappresentano il lato animato della città.
Per farne uno su tutti, il
popolano Lapini. Nessuno se lo ricorda, non certo i giovani, e forse poco
anche quelli della mia generazione. Eppure era un personaggio caratteristico,
aveva una sua suggestione, così, libertaria. L’ho messo con
mio nonno. Infatti c’è un quadrotto in cui vengono rappresentati
Augusto Mancini e il popolano Lapini, che erano tutti e due animati dallo
spirito di amore per la libertà e per la giustizia.
Poi ce ne sono tanti altri anche più famosi ma, se si facesse un’indagine
statistica di quanti conoscono Francesco Carrara o Carlo Piaggia, o Vincenzo
Lunardi , si rimarrebbe probabilmente abbastanza delusi. E allora, al di
là del fatto che i quadri hanno il loro valore e significato indipendentemente
dal contenuto, c’è anche, in fondo, un piccolo vezzo di riscoperta
di questi personaggi lucchesi un po’ dimenticati.
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